O si è un'opera d'arte o la si indossa

Se fossi un'opera d'arte, cosa saresti?
Qualche tempo fa, durante una lezione di conversazione che verteva, appunto, sull'arte e le sue forme, ho posto questa domanda ai miei alunni.
Si tratta di una domanda solo in apparenza superficiale, perché in realtà ci porta a riflettere su noi stessi, su cosa siamo e, soprattutto, su cosa vorremmo essere. 
Quindi, ad un certo punto, mi sono trovata a rivolgere questa domanda anche a me stessa. 
E io, se fossi un'opera d'arte, cosa sarei?
Un paio di eleganti scarpe col tacco alto. 
Le vedo risaltare nel bel mezzo di una sala completamente buia, poste all'interno di una teca luminosa, da vere protagoniste.
Questa mia risposta rivela che, per me, le scarpe sono una forma d'arte. 
Le scarpe sono l'elemento indispensabile di qualsiasi mise, il tocco finale che dà completezza ad un abito e dona eleganza a chi le indossa. 
Per questo, ritengo che le scarpe siano il simbolo della moda. 
Come se non bastasse, alle scarpe è da sempre legata un'interessante simbologia a partire, per esempio, dalla favola di Cenerentola. È proprio la scarpetta smarrita che permette al Principe di ritrovare Cenerentola e di sposarla: la scarpa rappresenta quindi la chiave che apre le porte dell'alta società e dell'amore, diventando, tra l'altro, il simbolo della femminilità e sancendo il passaggio dall'infanzia all'età adulta, la trasformazione della bambina in donna. 
Del resto, quale donna non ricorda il suo primo paio di scarpe col tacco? La sensazione di essere più bella, più alta e più sicura di sé? Chi di noi non si riconosce almeno un po' in Carrie Bradshaw e non vorrebbe essere al suo posto quando indossa le sue Manolo?
Io adoro le scarpe col tacco e le indosso tutti i giorni: ormai fanno parte del mio modo di essere. E, con esse,  amo tutto ciò che è moda. 
Perché la moda è il mio pallino: mi piace guardarla, sceglierla, indossarla, collezionarla, fotografarla, crearla, leggerla, scriverla. Leggo i blog, conservo i ritagli presi dalle riviste di moda, guardo le sfilate, colleziono le copertine di Grazia.   
La moda ha sempre fatto parte di me fin da bambina, quando mia mamma faceva la sarta e io guardavo le clienti che provavano abiti eleganti cuciti con stoffe bellissime acquistate chissà dove.
Purtroppo la vita, almeno per ora, mi ha portata a fare un lavoro che con la moda non ha proprio nulla a che fare: sono laureata in lingue e letterature straniere, indirizzo giornalistico, e, dopo aver insegnato per alcuni anni, ora lavoro come assistente di direzione in un'azienda.
La moda, però, resta il mio sogno e, siccome sono convinta che nella vita non bisogna mai smettere di sognare, ho creato il mio blog, The Fashion Addicted, dove il sogno continua e forse diventerà realtà.

Grazia.it